venerdì 5 dicembre 2008

Valkyrje

CHI SONO LE VALKYRIE?
Le Valkyrie sono Dee Norrene, figlie adottive (oskmeyjar) di Odino, guerriere immortali che fanno parte del regno degli Æsir. Possiedono e trasmettono i segreti celesti, per questo sono dette bianche e luminose fanciulle del Sud ed appaiono talora in aspetto di cigno. Originarie dell'Asia, seguirono il loro padre Odino verso le terre del nord, stabilendosi in Svezia. Altere e implacabili hanno delle capacità combattive straordinarie. Il loro compito è quello di scegliere i soldati più valorosi caduti sui campi di battaglia e portarli nel Valhalla (il paradiso norreno) per farli diventare Einherjar, soldati immortali formidabili perennemente in lotta. L'unico modo quindi per avvicinare una Valkyria è quello di combattere valorosamente e morire con onore. Se un comune mortale ha l'incoscienza d'infastidire una Valkyria, l'unico risultato possibile è quello di essere fatto a pezzi istantaneamente. Nonostante le Valkirie amano cavalcare dei cavalli bianchi alati, i loro animali preferiti sono i lupi. Se mai vi capitasse la fortuna (o la disgrazia) d'incontrare in queste lande una Valkiria, non lasciatevi ingannare dalla sua straordinaria bellezza e dal suo fascino misterioso, usate il dovuto rispetto e forse se ben disposta lei potrà concedervi una risposta misericordiosa e cordiale, prima di annientarvi in un istante.....




CHI SONO GLI EINHERJAR?

GLI einherjar o einheriar, (soldato -in-armata) sono gli spiriti dei guerrieri morti combattendo valorosamente in battaglia e che le Valkyirie hanno raccolto. Esse li conducono nel Valhalla alla presenza di Odino dove saranno un contributo fondamentale per le forze degli Æsir durante il Ragnarök, quando Odino li chiamerà per combattere la guerra finale contro le forze di Hel e i giganti.Guerrieri incorruttibili, forti ,corraggiosi , leali al loro senso di dovere e riconoscenti alle valkyrie per essere stati scelti a combattere al loro fianco.i battaglia e portarli nel Valhalla (il paradiso norreno) per farli diventare Einherjar, soldati immortali formidabili, tenaci, perennemente in lotta .

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mercoledì 3 dicembre 2008

Cenni storici della mitologia norrena

Odino (norreno Óðinn, anglosassone Woden, tedesco Wotan, longobardo Gòdan[1]) è una delle principali divinità del pantheon norreno, e in particolare dio della guerra, della magia, della sapienza e della poesia.
Odino dimora ad Ásgarðr, nel palazzo di Válaskjálf innalzato da lui stesso, dove, seduto sul trono Hliðskjálf, osserva ciò che accade in ciascuno dei Nove Mondi. In battaglia brandisce Gungnir, la sua lancia e cavalca Sleipnir, il suo destriero a otto zampe, nato da una portentosa unione tra il dio Loki (momentaneamente trasformato in giumenta) e il cavallo Svaðilfœri.
Figlio di Borr e della gigantessa Bestla, fratello di Víli e Vé[2], marito di Frigg e padre di molti degli dèi, tra cui Thor, Baldr, Víðarr e Váli. Spesso viene inoltre definito "padre di tutti gli dèi", o addirittura Allföðr ("padre del tutto").
Come dio guerriero raduna gli eroi morti in battaglia nel Valhalla, gli einherjar, presiedendo al loro banchetto. Infine Odino guiderà gli dèi e gli uomini contro le forze del caos nell'ultima battaglia, quando giungerà il Ragnarök, la fine del mondo, nel quale il dio sarà ucciso, inghiottito dal temibile lupo Fenrir, per essere immediatamente vendicato da Víðarr che ne lacererà le fauci dopo avergli piantato un piede nella gola.
Un importante tempio di Odino sorgeva ad Uppsala, in Svezia.

Yggdrasill [ˈygˌdrasilː], nella mitologia norrena, è l'albero cosmico, l'albero del mondo.


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I nove mondi sono sorretti dal frassino Yggdrasill, alto tronco lambito da limpide acque.Yggdrasill è il più imponente e il migliore degli alberi. I suoi rami si stendono su tutto il mondo e coprono il cielo. Da essi cadono sulla terra, come gocce di rugiada, stille di miele di cui si nutrono le api. Tre radici reggono l'albero e si diramano estendendosi in tre diverse direzioni.

La prima radice si cala negli abissi più profondi; alcuni dicono arrivi in Helheimr, il regno dei morti, altri che si allunghi invece in Niflheimr, da cui giungerebbe infine alla fonte di Hvergelmir,. Sotto questa radice si trova il serpente Niðhöggr e insieme a lui vi sono così tanti serpenti che nessuna lingua può contarli.

La seconda radice si spinge invece verso Jötunheimr, la terra dove abitano i giganti, e arriva alla fonte di Mìmisbrunnr. Qui stanno celate sapienza e conoscenza e colui che possiede il pozzo si chiama Mímir,. Egli è pieno di saggezza poiché attinge alla sorgente con il corno Gjallarhorn. A quella fonte si recò Óðinn e chiese di bere un sorso d'acqua tratta dal pozzo, ma dovette lasciare in pegno il suo occhio.

La terza radice va verso il Miðgarðr, il mondo affidato agli esseri umani, e giunge alla sacra fonte di Urðarbrunnr, nel luogo dove gli Æsir tengono consiglio ogni giorno. Sotto il frassino, davanti a quella fonte, c'è una magnifica dimora e in essa vivono le Nornir, le tre fanciulle che stabiliscono il destino degli uomini: esse hanno nome Urðr, Verðandi e skulld . In quella fonte, inoltre, vivono due cigni: da essi è venuta tutta la razza di questi uccelli.



Valkyria (norreno: valkyrja, al plurale: Valkyrjur) è una divinità femminile minore che serve Odino.

Le Valkyrie erano altre figure divine femminili importanti, poichè sceglievano i valorosi guerrieri dai campi di battaglia e li conducevano con loro nel Valhalla dopo la loro morte. Si presentavano sul campo di battaglia armate di tutto punto, bellissime e austere, su cavalli bianchi o neri che emanavano fuoco dalle narici. Solo a chi era destinato a morire in guerra le poteva vedere, mentre partecipavano furiose alla carica dei guerrieri. Erano figlie di Odino, e il loro numero varia a seconda delle fonti, ma solitamente sono o 7 o 9. Nel Valhalla si occupavano di servire ai valorosi eroi l'idromele divino e la carne del maiale Særimnir, che si rigenerava ogni giorno. Erano ritenute divinità a tutti gli effetti, anche se nelle opere letterarie si confondono con le mortali donne guerriere delle leggende. La parola "valkyiria" deriva dal nordico, che significa "colei che sceglie i caduti". E' etimologicamente collegata con la parola Valhall, ossia "sala dei caduti".


le Rune (segreto,sussurro)


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Le Rune sono Archetipi, potenti raffigurazioni naturalistiche delle forze che regolano l’Universo.
Ogni Runa possiede un profondo significato che può venire usato sia per interpretare le influenze in atto, esterne ed interne a noi, che per invocare un potere della natura o sintonizzarsi ad esso.
Nelle culture popolari le rune sono sempre state viste come detentrici di mistiche proprietà e perfino la supposta etimologia della parola runa dal germanico "raunen" che significa "sussurrare", lega al mistero e al segreto questi simboli.
Le Rune, che vengono diffusamente chiamate Rune Celtiche, sono i caratteri di antichi alfabeti nordici, per cui è appropiato chiamarle Rune Nordiche anche se poi si sono evolute attraverso la spiritualità celtica (vedi più sotto il "percorso sciamanico").
L'alfabeto runico attualmente più usato nella nosta cultura è noto come Futhark, nome derivato dalle prime sei lettere (f, u, th, a, r, k ), ed è composto da 24 lettere (l'ordine è diverso dal nostro alfabeto). Le 24 rune vengono tradizionalmente suddivise in tre serie o famiglie dette Aett (plurale Aettir), di 8 rune ciascuna che prendono il nome sia dalla prima lettera che dalla divinità che la presiede.
Poichè le rune danno accesso al subconscio umano e sono simboli per sondare i misteri dell'universo, possono venire utilizzate per Divinazione, Magia, Protezione, Guarigione, Meditazione.
Con una conoscenza e uno studio approfondito del suono delle rune in norreno (nordico antico) si possono esprimere, ad esempio, potenti invocazioni ed evocare Spiriti e forze della natura.
Se incisi su pietre dure questi potenti simboli possono apportare alle vibrazioni della pietra un intento specifico.
E, reciprocamente, le vibrazioni delle pietre, possono rafforzare il simbolismo della runa o favorire la lettura mantica nella direzione più consona al carattere della pietra usata.


YULE: La notte del solstizio invernale (21 Dicembre) è la notte più lunga dell'anno. L'oscurità trionfa, e già prepara il cammino e si trasforma in luce. Il respiro della natura è sospeso. Tutto aspetta nel calderone, Il Re Oscuro si trasforma nella luce infante. Aspettiamo l'alba non lontana, quando la Grande Madre da vita al Sole Bambino, che porta con se speranza e la promessa dell'estate. Chiamiamo il Sole dal grembo della notte. La nostra Donna Benedetta lo porta nel suo giovane grembo, grembo che ha dato la vita a tutte le cose. La Donna gira la ruota ancora una volta. Poichè è una festa solare, è celebrata col fuoco e il nome di Yule. E' il tempo in cui lasciar andar via le nostre paure,i nostri dubbi,le idee logore e i progetti finiti - qualsiasi cosa della nostra vita che ci tiene lontani dai nuovi inizi che ci porteranno ad una nuova crescita. E'' il momento di lasciar andare il passato e di camminare verso la luce. Yule è celebrato attraverso il fuoco e l'uso di un ceppo. Un pezzo del ceppo è salvato e tenuto durante l'anno per proteggere la casa. Questa antica tradizione di matrice inglese era fatta con un ceppo di Quercia che era tagliato, decorato con aghi di pino e pigne e quindi bruciato nel caminetto per simbolizzare il sole che ritorna. Un tipo diverso di ceppo di Yule, sicuramente più utile per i praticanti moderni, è quello che viene usato adesso e che ha la base per tre candele. Trovate un ramo piccolo di quercia o pino, fate tre fori per tenere tre candele: rossa, verde e bianca (stagionale), verde oro nera (il dio sole) o bianca, rossa e nera (la Grande Dea). Decoratelo con del verde (io preferisco l'edera e il vischio), boccioli di rosa, chiodi di garofano, usate della farina per mimare la neve. Questo ceppo può essere bruciato dopo Yule o conservato per l'anno seguente. Fate attenzione che qualsiasi ceppo prendiate non sia preso da un albero vivo e che il permesso sia stato chiesto e sia stato ricompensato con un'offerta.

martedì 25 novembre 2008

Guarda i nostri volti e la nostra storia



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Dwin
Si narra di lei che alla sua creazione le qualità e le doti di Odino fossero in equilibrio perfetto da influire sul suo operato in modo sublime. Quando la vide non potè che ammirare l'armonia che regna nella sua opera e la consacro "Dea dell'amore e bellezza".Per riconoscenza di cio che Odino gli donò si mise al suo servizio schierandosi con le Valkyrie dimostrando il suo valore.Donava amore e bellezza a tutte le creature che incontrava...fu qui che si sbagliò.Un giorno percorrendo le terre degli umani incontrò un nobile cavaliere gli diede il dono dell'amore, solo dopo si rese conto che dietro di lui si celava il demone più spietato, ma ormai .... era gia troppo tardi. Naque una figlia da quel rapporto conflittuale unica cosa rimasta.Si dice che lei percorra ancora quelle terre donando amore bellezza..........ma per il suo errore non fu più concesso d'amare.

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Veraluna (maestra d'Armi)

Narra la leggenda che Frigg, dea degli Æsir, Signora del cielo, sposa e consigliera di Odino, partorì in una notte d'argento una bimba con la pelle chiara e i capelli del colore della luna. Le venne quindi imposto il nome di Veraluna.La bimba crebbe a Fensalir, una delle regioni di Ásgarðr, allevata dalle valkyrje dove apprese l'arte delle rune e della divinazione.Perfezionatasi nell'arte della Guerra il suo pensiero è sempre stato: "nessuno uccide nessuno in battaglia, ma offre il suo dono agli dei".Veraluna, valkyrja ardita e spietata guerriera, guarda nell'oscurità e accetta i suoi poteri, vedendo la luce risvegliarsi in essa.La sua leggenda mai perirà.


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Itinera (mistica)

Sua madre Freya si era avventurata nel bosco alla ricerca di erbe ,d’improvviso le si parò davanti una figura avvolta in un mantello oscuro. Gli occhi dei due si incrociarono e in quell’istante stesso un’arcana alchimia pervase i loro corpi.
Così, sotto l’albero , essi si amarano come nessun altro essere aveva mai fatto prima. Freya seppe subito di aver concepito, ma ignorava invece che la creatura da lei amata fosse un figlio di Caino, del clan di Nod. Nessuna notizia ebbe più di lui.
Ella dette alla luce Itinera, dai capelli color del grano e occhi intensi e accesi come quelli del padre. Si presentò dunque a loro Lamosseth, Padre dei Vampiri di Nod. Egli disse che quella figlia sarebbe stata contesa dalla sua stirpe, ma che avrebbe avuto lei la libera scelta sulla via da seguire.. la luce o le tenebre; perchè entrambe vivevano nel suo animo.
Così Itinera crebbe con le figlie di Odino come loro sorella, pur portando dentro il cuore una sensazione di incompletezza.
Un giorno uccise un grosso orso bianco. Il sangue che sgorgava dalla ferita mortale della bestia l’attraeva come mai ; una forza impellente la spinse a bere quel sangue rubino e bevendolo la sua mente si aprì alla completa conoscenza di sé.


Aurora (runica)

il mondo sembra non curarsi della sua nascita, Aurora viene al mondo come una qualsiasi bambina. la madre è ignota e l'unica cosa che ebbe da fare per sua figlia fu di sussurrare il suo nome all'orecchio del padre prima di sparire. figlia di un vidki (sommo conoscitore delle rune) Aurora apprese da lui parte di quest'arte accompagnandola ad un'arduo studio delle armi e della lotta. Un giorno venne ferita a morte mentre tentava di difendere un Vegtamr da dei ladri assassini. Costui poi si rivelò come il sommo Odino che fece bere alla giovane morente un sorso dell'acqua della fonte di Mimir. Il dio la prese come sua figlia adottiva e da quel sorso ella apprese parte della sua saggezza e della sua conoscenza. Non è come le sue sorelle, troppi sentimenti umani sono ancora parte di lei ma ogni giorno studia e impara a diventare una vera valkirja...




Gwen (runica)

(in fase di allestimento)


juju(guerriera)

(in fase di allestimento)

Nathan(capitano immortale)

I rumori della battaglia, le grida, il battere del ferro contro ferro, spada contro ascia, il sibilo delle frecce nell'aria, come in una giostra di violenza infinita...l'odore denso, caldo, del sangue, che permea l'aria tutta...finchè il colpo di una fredda lama trafigge inesorabilmente il mio cuore.
Non sò dirvi cosa io fossi, ma sò di certo cosa sono diventato quando le valkyrje mi scelsero per essere portato nel Valhalla.
C'è solo una parola che non ricordo di aver mai conosciuto: pietà...


Zacinto(immortale)

(in fase di allestimento)


Igor (immortale)

(in fase di allestimento)

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Toni il Drago
Tony mentre vagava per le terre e isole, si sofferma su un combattimento demoni che combattono contro delle donne.D'un tratto scorge una donna in difficoltà e vistà la necessità interviene trafiggendo il nemico e facendolo cadere al suolo privo di vita.Si volta osserva la bellissima fanciulla appena salvata eon l'unica.... intorno a lui donne bellissime che combattono contro creature orribili, cosi difendendo la stessa causa comincia a combattere anche lui dando una mano alle guerriere. Alla fine dello scontro la donna che aveva salvato si avvicina a lui e si presenta dicendo di essere una valkyria .
Ora vivo Ásgarðre ,il valhalla e la mia dimora peraver compiuto un gesto benigno nei loro confronti .
Ogni girno vedo colei che ho salvato e ogni giorno ni sono promesso di proteggerla stando ad osservarla dal tetto del cielo.